Daniela
è una ragazza di 32 anni con una vita che tutto sommato le piace. Ha delle
amiche, poche ma buone, ha un lavoro come segretaria in un ufficio legale
e un ragazzo con cui si frequenta da almeno due anni. Una vita,
apparentemente lineare che va da sé fra alti e bassi quotidiani.
Ma
Daniela viene “dalla psicologa” per “liberarsi”, come dice lei, dal legame
soffocante e conflittuale con la madre. I suoi genitori si sono separati quando
aveva 14 anni e da quel momento in poi il legame con sua madre è diventato
claustrofobico. Daniela, in un primo momento dopo la separazione ha cercato di
mettere insieme i pezzi della famiglia “rotta” facendo da sostegno emotivo alla
madre ferita e umiliata dai tradimenti del marito e allo stesso tempo cercando
di salvare il buono di suo padre.
Sì,
perché per Daniela, era fondamentale mantenere un’idea buona dei suoi genitori
proprio mentre lei stessa si stava affacciando alla vita adulta. Così da quel
momento è diventata sempre più la spalla dove appoggiarsi della madre una donna
fragile, infelice e incapace di riuscire da sola a rifarsi una vita.
Daniela
doveva sostenere la madre per non crollare lei stessa ma così non ha fatto
altro che aumentare gradualmente la rabbia dentro di sé perché imprigionata
dentro un legame più grande di lei dove i ruoli madre e figlia si erano invertiti.
Ora
che è adulta e vorrebbe creare una sua famiglia sente che non riuscirà a farlo
fino a quando non avrà imparato a sganciarsi dal legame invischiato con la
madre. Il suo ragazzo è stanco dei loro continui litigi e la spinge ad iniziare
un percorso di psicoterapia.
Così
Daniela cerca una psicologa a Pesaro e trova me, anche grazie a questo blog.
Poi insieme iniziamo il percorso di psicoterapia per accettare il suo passato,
per guardare la madre con occhi nuovi, per imparare a darle fiducia perché la
merita tutta e per trasformare gradualmente il loro legame in un rapporto tra adulti entrambi responsabili
di sé stessi.
Impara
che nessuno è perfetto, che non può ricucire quello che in
passato si è rotto ma può costruire una nuova immagine della madre, del padre,
di sé e del concetto di famiglia, più vicino al mondo reale che a quello
ideale. E che nonostante tutte le imperfezioni, i difetti e le sofferenze va
bene lo stesso, lo si può accettare senza sentirsi persi o distrutti.
Così Daniela, riesce poco a poco a lasciare alla madre la possibilità di prendersi cura di sé in autonomia per scoprire che a modo suo riesce a cavarsela. Questo le consente di fare spazio e ritrovarsi più solida di quanto potesse immaginare e più libera di poter progettare la sua nuova famiglia.
Quando
ti trovi incastrata dentro un legame difficile
ti
sembra impossibile poter trovare una via d’uscita
che
non faccia del male a qualcuno
Non
ti accorgi, invece, che proprio dentro quella via d’uscita
può esserci l’occasione
per diventare più capaci a cavarsela da sé
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