La dipendenza affettiva patologica riguarda quelle persone che hanno la necessità di legarsi ad altri per riuscire a sostenere i compiti della loro vita. Si appoggiano come ad una stampella di cui non possono fare a meno. Senza gli altri si sentirebbero tanto insicuri da bloccarsi o avere la sensazione di frammentarsi, rompersi in tanti pezzi. Per cui il legame su cui investono è di vitale importanza.
Dipendenza Affettiva Patologica, di cosa si tratta
Quando si parla di dipendenza affettiva patologica, nell'immaginario comune, si pensa spesso ad una donna che dipende dal proprio compagno in una relazione tossica da cui non riesce ad uscire. Questo è sicuramente un esempio calzante ma non l'unico. Infatti, la dipendenza affettiva può riguardare le donne ma anche gli uomini. In psicoterapia ho incontrato diversi uomini con questo disagio. Spesso sono uomini che passano da un madre invadente, iperprotettiva o autoritaria ad una compagna di vita del tutto simile mantenendo inalterato il tipo di legame da cui dipendono. Inoltre, la dipendenza affettiva patologica, può riguardare anche altri tipi di legame oltre quello di coppia. Per esempio il rapporto madre-figlio/a oppure le relazioni di amicizia o lavorative. Per cui chi è dipendente affettivo tende a legarsi agli altri per sopravvivere alla propria insicurezza, dall'infanzia in poi.
Dipendenza Affettiva Patologia e Dipendenza Affettiva Sana
Come puoi aver notato, parlo di dipendenza affettiva patologica che si distingue da una dipendenza più funzionale e sana, anzi necessaria in alcuni momenti della nostra vita e che riguarda tutte le persone. Un esempio ne è la relazione madre-bambino oppure le relazioni d'amore o di amicizia intima. Detta così sembra che si sovrappongano, ma allora qual è la differenza tra una e l'altra?
Dipendenza Affettiva Non Patologica
La dipendenza affettiva non è patologica quando consente di crescere, di muoversi liberamente dentro e fuori alla relazione, di esplorare altre relazioni o spazi, quando dunque è flessibile e aperta, naturalmente sempre nel rispetto reciproco.
Esempio di Dipendenza Affettiva Sana e Patologica
Per esempio, se una mamma tiene in braccio il suo bambino ma lo lascia andare quando dimostra interesse per altro, ecco questa è una sana relazione di dipendenza. Quel bambino è dipendente dalle cure materne ma è anche libero di esplorare il mondo circostante. Quando avrà bisogno di un punto di riferimento si girerà verso di lei e l'incontro con lo sguardo materno incoraggiante lo farà sentire sicuro di sé. Se la mamma, invece, trattiene a sé il bambino impedisce l'esperienza dell'esplorazione e di conseguenza della fiducia in sé, del senso di sicurezza e dell'autostima e se lo fa ripetutamente sta inevitabilmente mettendo le basi per lo sviluppo di una dipendenza patologica.
Dipendenza Affettiva Patologica nasce dall'infanzia
Quindi è un problema che nasce dall'infanzia e diventa poi una necessità di vita nell'età adulta. Per cui capite quanto sia difficile per una persona dipendente dalle relazioni con l'altro prendere una giusta distanza. E' più facile accettare di perdere la propria libertà (cosa a cui si è abituati da tempo) che prendere in considerazione l'idea di cambiare qualcosa.
Dipendenza Affettiva: cosa può fare la psicoterapia
Iniziare un lavoro psicoterapeutico richiede una motivazione forte e tanto rispetto per la fatica che la persona sta mettendo in atto. Allo stesso tempo, però, la relazione terapeutica incoraggia, al momento opportuno, a fare qualcosa di diverso, un passo anche se piccolo ma comunque un passo. Ciò aiuta la persona a sentirsi più sicura di sé, ad avere più fiducia e a spostare l'attenzione dagli altri a se stessa.
Scoprire se stessi per uscire dalla Dipendenza Affettiva
L'attenzione su di sé consente di vedersi come se fosse la prima volta. Quasi con stupore, quella persona si accorge di non essersi mai guardata davvero, tanto da riconoscere che non sa quali siano i suoi bisogni o desideri autentici perché troppo impegnata ad assicurarsi un legame che la sostenesse.
Quindi spostare l'attenzione dagli altri a sé apre gli occhi e piano piano fa emergere chi è davvero e cosa vuole. In questo processo, inizia a riconoscersi per quello che è e a percepire di avere bisogno di prendersi cura di se stessa.
Cosa accade in psicoterapia
Per esempio, può accadere, in questa fase della psicoterapia, che inizi ad andare in palestra o a riprendere la frequentazione delle amiche che non vede da un po' oppure a cercare un nuovo lavoro. E' quell'esplorazione mancata da bambini che riparte, gli occhi si fanno curiosi e spingono ad andare, a provare a mettersi in gioco. Questo crea la sicurezza e la fiducia di cui ha bisogno e se si guarda intorno, in cerca di un punto di riferimento, trova lo sguardo della psicoterapeuta a sostenerla e incoraggiarla.
La psicoterapia offre, dunque, l'occasione per recuperare quelle importanti esperienze di esplorazione e incoraggiamento mancati nell'infanzia da cui partire per scrivere una nuova storia. Lo fa nel rispetto della persona che ha di fronte, senza forzature ma seguendo l'inclinazione naturale verso un miglioramento della propria vita. Questo permette di sviluppare la sicurezza in sé e l'autostima necessarie a vivere relazioni con gli altri più equilibrate e libere da condizionamenti, nella specificità di ognuno e di ogni storia.
Cosa puoi fare per uscire dalla Dipendenza Affettiva
Per cui se ti riconosci in qualcosa di ciò che hai letto, se ti ha stimolato delle domande o dei dubbi e se vuoi anche tu provare ad uscire da una situazione di blocco o dal senso di costrizione a causa di una dipendenza affettiva patologica contattami su WhatsApp per avere informazioni o prendere un appuntamento.
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Dr Katjuscia Manganiello | Psicologa e Psicoterapeuta
Via Passeri, 159 a Pesaro e Online | Tel 349 6347184
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